Reinventare le Città
Le VePa sono senza dubbio le vere protagoniste nell’architettura e nell’edilizia trasparente e luminosa del Terzo Millennio, grazie alla loro leggerezza, funzionalità, bellezza ed eco-sotenibilità. La conoscenza pratica dei nuovi materiali e della tettonica degli edifici “a funzionalità circolare” consentirà la realizzazione, su vasta scala, di spazi ed edifici belli e ad alte prestazioni. Attraverso sistemi e materiali da costruzione innovativi, avverrà un approccio olistico all’economia circolare con “tecnologie sociali” che alimenteranno nuove opportunità di business nell’economia della condivisione.
Le progettualità urbane del futuro saranno circolari: edifici come ecosistemi energetici a circuito chiuso dove materiali, natura e acqua sono al centro delle soluzioni funzionali e architettoniche. Le città di oggi, per esistere, richiedono enormi quantità di risorse dall’esterno. Mentre in una visione futura la città di domani sarà come un paesaggio produttivo, che soddisfa i propri bisogni dall’interno: fornirà un’abbondanza di aria e acqua pulita, energia rinnovabile, cibo locale e sarà costruita con materiali riutilizzabili, lasciando dietro di sé risorse anziché rifiuti. Sarà soprattutto luminosa e trasparente grazie all’utilizzo di vetri performanti di ultima generazioni.
Il progetto Reinvent Paris [22] pensato dallo Studio di Architettura GXN di Copenhagen in Danimarca è il seme di una trasformazione epocale. Su sessantamila metri quadri – che ospitano uffici, appartamenti residenziali, hotel, galleria commerciale e una stazione di autobus – i progettisti hanno mostrato ciò che è possibile realizzare con i materiali e le tecnologie di oggi, rappresentando in questo senso un “seme per la città del futuro”.
In passato, le città hanno fornito cibo e nutrimento al di fuori delle aree urbane. La nuova tipologia di città ideale integrerà sui tetti la coltivazione ortofrutticola che a sua volta creerà nuove opportunità di lavoro e contribuirà a educare i cittadini sulla produzione ecologica in termini di nutrizione. Al contempo i tetti offriranno un paesaggio naturale e produttivo. Con l’introduzione, ad esempio, della tecnologia Agrivoltaic, sui tetti si produrrà non solo cibo ma anche energia. Queste “fattorie sospese” saranno visibili attraverso un sistema di pannelli fotovoltaici a specchio rovesciato che, riflettendo i giardini ortofrutticoli, offriranno a impiegati, visitatori e passanti l’esperienza di un organismo edile vivo che si evolve e muta ad ogni stagione.
Acqua riciclata
Un impianto autogestito e autosufficiente di rigenerazione passiva creerà un’atmosfera di freschezza con la musicalità dell’acqua che scorre. Acqua che viene filtrata biologicamente attraverso un vero e proprio letto di piante. La Terrazza integra una cascata d’acqua che contribuisce al comfort dei suoi utenti contro l’inquinamento acustico e atmosferico.
Il sistema di gestione per l’utilizzo e la pulizia dell’acqua del terrazzo si basa sulla raccolta delle acque meteoriche e reflue. L’acqua viene pulita con un processo biologico chiamato “macchina vivente”. L’acqua piovana viene utilizzata come risorsa e viene raccolta dal tetto e riciclata attraverso un processo di pulizia organico. L’acqua pulita viene utilizzata per il lavaggio e per l’irrigazione dei giardini nei parchi sui tetti.
Questo “parco termodinamico” utilizza strategie energetiche sia passive che attive. Attraverso la geometria delle superfici vetrate, l’edificio riduce il suo consumo energetico. Le grandi facciate vetrate garantiscono la quantità di luce diurna e riducono al minimo l’uso di energia elettrica per l’illuminazione. Allo stesso modo, per la regolazione dell’ombreggiamento la geometria della facciata gioca un ruolo cruciale dell’edificio in luoghi con elevata esposizione ai raggi solari.
Le lamelle amovibili della pensilina sul tetto, che incorporano il fotovoltaico come una seconda pelle, hanno una triplice funzione. Come i polmoni offrono aria fresca, ma anche ombreggiatura e una produzione annua di energia elettrica pari a 220 MWH. Un impianto fotovoltaico integrato nelle facciate degli uffici esposte a sud, producono un totale di PV = 1.900 MWhet, coprendo e riducendo il 50% del consumo energetico.
Il progetto prevede inoltre un’ottimizzazione della gestione della qualità dell’aria interna ed esterna, con un impatto positivo sia per gli utenti che per gli edifici circostanti. Poiché si trascorre il 90% del proprio tempo negli edifici, la qualità dell’aria interna gioca un ruolo fondamentale per il nostro benessere. Piante vive e materiali attivi vengono utilizzati per pulire l’aria all’interno degli edifici.
Al centro del complesso, una grande serra a vetri, come un camino o un fungo solare, insieme a piante pensili, diventano un sistema attivo che offre ai visitatori aria fresca nel cuore della città. Il progetto Smog Free non è una soluzione locale e statica, ma un processo e un insieme di esperienze sensoriali. Grazie a queste tecnologie per la depurazione, i cittadini possono diventare la soluzione e non il problema.
Infine, la ventilazione naturale è ottenuta attraverso il riscaldamento solare, con le apertura sul tetto e la filtrazione dell’aria attraverso le piante. Ciò garantisce una temperatura ottimale, sia d’estate che d’inverno. Le piante, infatti, hanno un sistema naturale di purificazione dell’aria. Aumentando il flusso d’aria che passa attraverso un apparato radicale, l’effetto viene moltiplicato per 100. L’aria che contiene elementi tossici, come VOC e Benzene, passa attraverso mediatori sempre più porosi come un ventilatore ad alta velocità. Il carbone attivo all’interno dei mediatori attrae le sostanze chimiche e le trattiene, assorbendole, grazie a microscopici organismi nelle radici delle piante.
A cura del CTS Assvepa
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