Le vepa non creano impatto architettonico, urbano e ambientale

Evoluzione, riqualificazione e valorizzazione dello stile costruttivo

Da punti di osservazione pubblici, l’impercettibile “visibilità” delle vepa, vetrate panoramiche amovibili (ma si potrebbe usare l’aggettivo “invisibilità”), non configura incompatibilità urbana, architettonica e paesaggistica.

La loro presenza sulle facciate o prospetti di edifici e altre unità immobiliari  o organismi edili – innovando gli involucri edili-architettonici grazie alla leggerezza e trasparenza della tipologia e morfologia di questi sistemi paravento amovibili minimali – non è percepita come fattore di disturbo visivo, bensì come una evoluzione, riqualificazione e valorizzazione dello stile costruttivo.

Sistemi intelligenti” sempre più utilizzati – soprattutto negli evoluti Paesi del Nord Europa, per i suoi comprovati benefici energetici e perciò accettati dal gusto collettivo ma – ormai – anche dall’Ordinamento.

L’attenzione (e la sensibilità) legislativa per tali sistemi innovativi per la protezione climatica e il risparmio energetico, pertanto, richiede di concentrare l’impedimento alla loro installazione solo in zone sottoposte a vincolo paesaggistico unicamente nelle “aree non idonee”, e in quanto tali espressamente individuate, mentre negli altri casi, la compatibilità di questi sistemi non energivori con ipotetici vincoli deve essere esaminata tenendo conto del fatto che tali manufatti sono ormai considerati normali elementi non vincolanti del tessuto urbano e quindi del paesaggio. Lo stabiliscono sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.

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