Preg.mo Ministro Enrico Giovannini Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Piazzale di Porta Pia, 1 – 00161 Roma Preg.mo Ministro Giancarlo Giorgetti Ministero dello Sviluppo Economico Via Veneto 33 – 00187 Roma Preg.mo Ministro Roberto Cingolani Ministero della Transizione Ecologica Via Cristoforo Colombo, 44 – 00147 Roma E p.c. Esimio Presidente Antonio Decaro Associazione Nazionale ANCI Via dei Prefetti, 46 – 00186 Roma E p.c. Soci Sedi Regionali e Provinciali AssVePa Oggetto: Istanza di interesse collettivo Pregiatissimi sigg. Ministri, L’Associazione AssVePa – Associazione Italiana Vetrate Panoramiche, rappresenta circa quattromila piccole, medie e grandi aziende che operano nel settore dell’outdoor, del vetro e dei serramenti.
Aziende appartenenti a filiere produttive e comparti lavorativi e professionali sempre più importanti per l’economia italiana e per le casse dello Stato.
Da qualche anno, come già avviene nei Paesi del nord Europa, queste aziende (industrie e artigiani) producono e installano le innovative vetrate panoramiche amovibili, denominate vepa, utilizzate per proteggere e fruire maggiormente verande, strutture leggere per esterni e soprattutto i balconi inutilizzati e perciò degradati.
Si stima infatti che Italia vi sono circa 30 milioni di balconi o verande di cui il 97% inutilizzato: vale a dire settanta milioni di metri cubi cementificati e sprecati; vale a dire soprattutto trasformazione del territorio, consumo e occupazione fisica e ambientale del suolo e un’impermeabilizzazione territoriale, causa del dissesto idrogeologico e disastri ambientali.
Non solo. Professionisti, esperti, addetti ai lavori, studiosi, ingegneri, architetti e urbanisti hanno dimostrato – pubblicando i risultati della ricerca in un imponente ed esaustivo studio sull’argomento (Vepa–Vetrate panoramiche serre solari climatiche) – che “un balcone medio di 6 mq. protetto con vepa aventi funzione di serra captante e serra tampone, fa risparmiare all’unità immobiliare 36,65 kWh/m²anno, vale a dire circa il 30% ca. di energia”.
Cifra che moltiplicata per milioni di unità, significa una colossale dispersione termica, un’ingente perdita economica per la collettività e maggiore inquinamento ambientale e climatico. Basti pensare che le città di Stoccolma in Svezia e Copenaghen in Danimarca, incentivando l’utilizzo di questi sistemi per riqualificare aree residenziali obsolete e degradate, risparmiano ogni anno enormi somme di denaro sui costi energetici, restituendo decoro urbano, pregio architettonico, valore immobiliare e funzionalità socio-ambientali alle proprie periferie, facendole diventare città leggere.
A differenza dei normali serramenti o infissi, utilizzati per trasformare un vano esterno in un ambiente abitabile, con relativo aumento di volumetria e cambio di destinazione d’uso, le vepa, proprio perché composte unicamente da lastre di vetro trasparente (oggi anche anti-riflesso) senza elementi metallici interposti, proteggono e rendono fruibili tali vani senza creare volumetria, senza modificare i prospetti o le facciate degli edifici e senza creare impatto architettonico e ambientale.
I normali serramenti per porte e finestre, usati anche per verandare i balconi (vale a dire chiudere e trasformare definitivamente spazi – che nascono aperti – in ambienti abitabili), non solo trasformano l’aspetto originario assentito dell’edificio ma diventano essi stessi organismi edili energivori attivi poiché, mentre in inverno riducono la dispersione termica, in estate, queste grandi superfici in vetro e alluminio (non potendo scomparire totalmente), diventano altamente trasmittanti e creano un insopportabile effetto serra che necessita di enormi consumi di corrente per climatizzare la casa-fornace, con costi e consumi energetici che in estate si raddoppiano o si triplicano.
Al contrario, le vepa, in quanto totalmente scorrevoli e ripiegabili a pacchetto come le pagine di un libro, possono scomparire del tutto e lasciare il balcone completamente aperto e libero da ogni elemento vitreo e metallico. Sono perciò definite da numerosi architetti di fama internazionale sistemi termici passivi intelligenti e non energivori, rispettosi dell’ambiente poiché realizzati, inoltre, con materiali ecosostenibili riciclabili al 100%. Mettere in sicurezza questi milioni di balconi aperti e abbandonati grazie alle vepa, significa: 1) assumere nuova mano d’opera, creare migliaia di nuovi posti di lavoro e imprimere un formidabile impulso economico (in un momento di grave difficoltà sociale dovuto ai licenziamenti causati dal Covid), innescando così un virtuoso circolo economico “sostenibile” a beneficio della collettività e dell’Erario; 2) contribuire alla riqualificazione di vecchi edifici residenziale e ridare decoro urbano alle città, a costo zero per lo Stato, e ad un costo contenuto e accessibile a tutti i cittadini; 3) contribuire alla riduzione della cementificazione, del consumo di suolo e dell’impermeabilizzazione del territorio italiano; 4) prevenire incidenti domestici e rendere i balconi e le verande dei piani alti sicuri per i bambini e gli animali domestici; 5) prevenire e ridurre costose manutenzioni causate da dannose e pericolose infiltrazioni piovane nei solai sottostanti, attraverso microlesioni nei pavimenti; 6) creare ambienti domestici protetti, luminosi e soprattutto facili da arieggiare: ideali quindi in caso di isolamento pandemico per prevenire e contenere la diffusione dei virus, come più volte ha raccomandato l’Istituto Superiore di Sanità nell’ultimo anno.
Per tutti questi motivi ed altri ancora, l’Associazione, a nome di tutti i propri Soci e a nome delle Aziende che rappresenta, chiede ai Ministeri competenti, di inserire nel Glossario di Edilizia Libera e annoverare tra le opere per l’efficientamento energetico, che possono usufruire dell’Ecobonus fiscale del 50%, i sistemi conosciuti come vepa o vetrate panoramiche amovibili che, a differenza di altri prodotti similari non tracciabili, poco sicuri e provenienti da Paesi asiatici, hanno le seguenti caratteristiche: – prodotti realizzati in Italia da aziende italiane che impiegano mano d’opera regolarizzata ai fini previdenziali e versano le tasse in Italia; – prodotti muniti di certificato di collaudo, sicurezza e codice di tracciabilità; – prodotti originali e corredati da un certificato di Garanzia e un Marchio di Qualità; – prodotti muniti di un libretto di Istruzione, Uso e Manutenzione; – prodotti installati da Installatori esperti e qualificati, regolarmente iscritti all’Albo Professionale Installatori Vepa, patrocinata dall’Associazione che ne garantisce la formazione professionale e una comprovata esperienza – almeno biennale – sulle installazioni.
In tal modo, attraverso l’utilizzo dei balconi non sfruttati – com’è stato dimostrato – si creerà un semplice e attuabile strumento di interesse nazionale che tutelerà il territorio, garantirà nuovo lavoro, sicurezza, sostenibilità ed efficienza energetica. Uno strumento accessibile a tutti, alla portata di ogni famiglia o singolo cittadino di ogni ceto sociale ed economico e, perciò, uno strumento davvero democratico, a differenza del Super bonus 110%, del quale hanno usufruito solo pochi e quindi rimasto inutilizzato, causa un eccessivo e complesso iter burocratico.
Grati per l’attenzione, rispettosamente salutiamo. dr. Vito A. Chirenti Presidente Nazionale AssVePa Coordinatore CTS-Comitato Tecnico-Scientifico AssVePa Ing. Niceta Montinaro; Ing. Andrea Ottino; Ing. Giovanni Tribuzio; Arch. Stefania Galante; Arch. Luisa Quarta; Arch. Alfredo Manca; Dr. Ing. Giosef Perricci; Avv. Luca Sticchi (Studio Prof. Ernesto Sticchi-Damiani); Avv. Antonio Tanza (Presidente Adusbef); Avv. Andrea Delli Noci; Avv. Marcello Marasco; Dr. Prof. Stefano Masullo; Dr. Sebastiano Gadaleta; Dr. Giovanni Mondelli; Dr. Domenico Lombardi; Dr. Vito Mazzeo;. Roma, 23 agosto 2021
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