DISPERSIONE TERMICA E SPRECO DI RISORSE

Minimizzare le dispersioni termiche è uno degli obiettivi principali di un’attività o di un progetto di riqualificazione ed efficientamento energetico.


Per dispersione termica domestica si intende la capacità – e quindi la quantità  – di calore perso attraverso le pareti o i serramenti di un edificio. Più facilmente avviene questo fenomeno e maggiore è la problematica riscontrata in tema di scarso isolamento dell’edificio.


Il calore generato dai sistemi di riscaldamento si muove dall’interno verso l’esterno durante i mesi freddi, mentre in quelli caldi accade l’esatto contrario. Riscontrare un elevato livello di dispersione termica in casa, equivale ad affermare che esistono dei punti dell’abitazione nel quale l’attraversamento del calore avviene con maggiore facilità, creando di conseguenza degli scompensi termici tali da rendere la stanza in questione (o l’intera abitazione) particolarmente fredda in inverno e calda/umida in estate.


I balconi rappresentano le maggiori criticità nella dispersione termica di una o più unità edilizie (appartamento o intero edificio) perché vi si affacciano le porte e le finestre più utilizzate.

DISPERSIONE TERMICA IN CASA: DOVE INCIDE MAGGIORMENTE

Le dispersioni termiche di maggiore entità sono dovute alle “strutture opache” verticali e orizzontali, vale a dire (parliamo di valori approssimativi) le pareti (50% ca.) e il tetto (30% ca.). Finestre e porte comportano una dispersione complessiva del 20% ca.

Ad oggi gli interventi di riqualificazione energetica più ricorrenti per ridurre la dispersione di calore in casa sono i seguenti:

  • Sostituzione dei vecchi infissi con serramenti a taglio termico;
  • Protezione dei balconi con vetrate panoramiche.
  • Isolamento termico delle pareti e del tetto;
  • Inserimento di impianti fotovoltaici e solare termico;
  • Sostituzione caldaia;

Considerando i costi/benefici ritraibili da questi interventi i lavori, andrebbe data la precedenza alla coibentazione dell’involucro edilizio.

 

 

Cambiare la caldaia o gli infissi sono interventi comuni ma i meno efficaci a parità di costo rispetto ai risultati ottenuti.

Isolare termicamente le pareti e il tetto, oltreché ad essere interventi che hanno costi tutto sommato contenuti, consentono un buon risparmio con un ritorno economico di investimento piuttosto breve.

Un’altra precedenza nella rigenerazione immobiliare e nell’efficientamento energetico di un appartamento è quella di proteggere i grandi balconi (spesso inutilizzati) con delle vetrate panoramiche amovibili che non modificano l’aspetto originale dell’edificio e non creano ulteriore cubatura o volumetria.

In tal modo, anche se non si è potuto coibentare le pareti esterne con un cappotto termico (non sempre è possibile farlo), un balcone di medie o grandi dimensioni protetto con vetrate panoramiche diventa una “serra captante e tampone” che minimizza la dispersione termica dell’appartamento e quindi crea maggiore risparmio energetico, minore inquinamento ambientale e climatico.       

In estate, le vetrate panoramiche amovibili si aprono completamento,

annullando di conseguenza quel terribile effetto serra che in caso contrario (cioè in presenza di infissi tradizionali) costringe maggiore consumo di aria condizionata, maggiore consumo di energia e maggiore inquinamento ambientale e climatico.

 

Se si moltiplicasse la dispersione termica (calcolata mediamente del 50%) di una parete con relativi infissi di un balcone di media grandezza, per i milioni di balconi presenti nel parco cementizio italiano, si otterrebbe una cifra da capogiro per uno tra i tanti sprechi italici di risorse.

 

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