Le nuove forme dell’Abitare
Premessa
La Città Leggera è una città dove le periferie ed altre aree urbane datate e degradate si rinnovano, si riqualificano, vestendosi di riflessi vitrei, luce, trasparenze e leggerezza.
Città con edifici periferici sostenibili e non energivori, che rinascono e rivivono di luce propria.
Piccoli e grandi centri urbani dove il filo conduttore, tra fascino e bellezza, non si interrompe fuori dai meravigliosi centri storici, di cui l’Italia è ricca, ma continua e si estende alle periferie.
Città quindi finalmente al passo con le altre città d’Europa, moderne, sostenibili, pulite, lucenti e seducenti.
Studio e proposta progettuali
Lo scopo dello studio-progetto La Città Leggera è quello di individuare, analizzare e proporre soluzioni, su criticità e problematiche legate al territorio e all’edilizia residenziale di scarso valore architettonico ed energetico.
Una ricerca progettuale finalizzata alla riduzione del consumo del suolo, alla diminuzione della cementificazione e impermeabilizzazione del territorio e al risparmio energetico, attraverso un approccio innovativo che considera una maggiore fruizione funzionale degli spazi abitativi contemporanei non utilizzati, in relazione ai mutevoli e nuovi bisogni dell’essere umano che il Covid-19 ha fatto emergere e resi improcrastinabili.
Un ambizioso quanto attuabile progetto di riqualificazione urbana, edile e architettonica, sostenibile in termini economici, energetici e sociali, così articolato:
a) La partecipazione dello Stato – attraverso gli Enti locali e regionali – per rispondere ai bisogni dei cittadini, adeguando in termini normativi e progettuali, logici e razionali, le forme dell’abitare (che mutano per diverse e svariate condizioni e abitudini imposte da eventi straordinari quali, ad esempio, la pandemia);
b) L’impiego di strumenti di self-financing accessibili grazie al Recovery Plan, resi disponibili con l’attuazione del PNRR-Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in Italia, e il supporto del Ministero per la Transizione Ecologica e del MISE-Ministero per lo Sviluppo Economico;
c) La partecipazione di una filiera produttiva costituita da una straordinaria forza lavoro (decine di migliaia di lavoratori e che rappresenta un importante gettito per l’erario).
Un settore che produce – in Italia – manufatti innovativi quali ad esempio, le vepa o Vetrate Panoramiche amovibili: “sistemi intelligenti” non impattanti che permettono di proteggere balconi o terrazzi senza creare ulteriore cubatura né aumento di volumetria; che non modificano la destinazione d’uso e soprattutto non modificano le facciate o i prospetti delle case o degli edifici sui cui balconi sono installati. Sistemi non energivori che trasformano un semplice balcone in una serra solare “captante” e “tampone”, una meravigliosa macchina eco-termica, che fa risparmiare energia e denaro alla collettività, e contribuisce inoltre ad una significativa riduzione di immissioni dannose per la salute dell’uomo.
Sistemi intelligenti usati da oltre vent’anni in molti Paesi del nord Europa, con risultati straordinari come quello conseguito dalla città di Stoccolma che, riqualificando gli edifici di interi quartieri residenziali ed aree urbane ed extraurbane, ogni anno risparmia milioni di euro sui costi energetici.
Obiettivi e risultati
La finalità de La Città Leggera è dunque risolvere, attraverso metodologie tecniche, oggettive e razionali, i bisogni biologici e sociali dell’uomo legati agli spazi abitativi funzionali, fino al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) Incentivare attraverso semplificazioni amministrative la fruizione di spazi abitativi non utilizzati (e perciò sprecati e degradati) quali balconi e terrazzi;
2) Incentivare attraverso detrazioni fiscali e “sconti in fattura”, l’utilizzo di tali spazi e contribuire così alla riduzione della cementificazione, del consumo e dell’impermeabilizzazione del suolo;
3) Ridurre la dispersione e i consumi energetici di unità abitative datate e non a norma, perciò non sostenibili. Com’è stato verificato e dimostrato, un balcone protetto con le vepa fa risparmiare circa il 30% di energia all’unità abitativa;
4) Riqualificare le aree urbane vetuste e restituire pregio architettonico agli edifici e decoro urbano alla città con conseguente aumento del valore immobiliare;
5) Determinare un processo virtuoso – a costo zero per gli Enti locali e a costo quasi zero per il Cittadino – per dare un contributo alla ripresa dell’economia italiana devastata e depressa dal Covid-19, grazie a migliaia di nuove assunzioni, nuova mano d’opera e risorse umane che questo progetto di interesse nazionale attiverà se vi sarà la volontà del Governo di considerarlo e metterlo in atto.
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