Forse non tutti sanno che la maggiore dispersione di energia termica avviene attraverso i muri esterni della casa che, insieme a porte e finestre, rappresentano i punti più critici nella dispersione del calore o della climatizzazione. La maggior parte degli edifici costruiti in Italia fino a pochi anni fa non appartenevano a nessuna classe energetica. I serramenti performanti di ultima generazione e i cappotti esterni termo-protettivi sono stati introdotti solo da pochi anni. Significa che le decine di milioni di balconi del “parco edile” italiano inutilizzati, producono una quantità incalcolabile di spreco energetico ed economico.
Proteggere un grande balcone su cui si affacciano porte e finestre con vetrate panoramiche significa creare, a tutti gli effetti, una serra solare. Infatti, le ante di vetro che chiudono ogni balcone che abbia una buona esposizione al sole, crea una specie di serra solare “captante” e, nello stesso tempo, una serra solare “tampone”. Una formidabile macchina termica che fa risparmiare energia, soldi e riduce l’inquinamento.
Come avviene? Di giorno, nei mesi invernali, i vetri di questa serra captante immagazzinano il calore creato dai raggi solari e lo ridistribuiscono ad altri vani all’interno della casa, riducendone drasticamente il consumo energetico. Di notte il balcone conserva parte di questo calore, trasformandosi in una serra “tampone”, vale a dire un cuscinetto termico tra l’interno della casa e l’esterno. Per fare un esempio, immaginiamo di avere una temperatura interna di 20° e una temperatura esterna di 10°. L’interno di un balcone protetto da VePa avrà una temperatura media tra quella esterna e quella interna, vale a dire di circa 15°.
Per effetto dell’entropia, il secondo principio della termodinamica, l’energia termica (il calore) fluisce sempre da un corpo più caldo a uno meno caldo e mai in direzione contraria. L’energia, cioè, si ridistribuisce finché il sistema costituito dai due corpi raggiunge un equilibrio completo, entrambi hanno la stessa temperatura e non è più possibile il passaggio di calore dall’uno all’altro. Applicando questo postulato all’abitazione, significa che la dispersione termica è continua, non ha fine se non con il cambio di stagioni e quindi di temperature climatiche.
Gli elementi vitrei che costituiscono l’involucro del balcone fanno diminuire all’interno il valore di trasmittanza termica. Questo indica una minore quantità di calore disperso e quindi una più alta efficienza energetica della casa o appartamento. Un’intera parete che ha un balcone chiuso con VePa ha una dispersione termica inferiore del 35% circa rispetto ad una parete con balcone aperto.
Moltiplicato per i milioni di balconi aperti (e proprio perché inutilizzati o abbandonati), il risparmio, in termini di energia, economia e ecologia, sarebbe enorme.
Ad esempio, da uno studio su rapporti di Sensitivity Analysis effettuato dai ricercatori Kimmo Hillialo, Eerik Makitalo e Jukka Lahdensivu della Tempere University of Technology, i risparmi ottenuti da balconi vetrati (serra tampone o cuscino termico) a Stoccolma equivarrebbero a circa 1.000 Kwh, cioè il 14.9% in un anno.
I risultati delle indagini condotte dai nostri rivenditori proprio sul risparmio energetico, fanno riflettere. Le famiglie che hanno installato le vetrate panoramiche sui propri balconi hanno visto le loro bollette di gas e luce diminuire di circa un terzo. Centinaia di testimonianze raccolte nel corso di questi studi, indicano che una camera da letto la cui parete esterna si affaccia su un balcone protetto con le VePa, necessita di pochissimo riscaldamento o niente affatto a secondo dell’esposizione.
Risparmio energetico
In Italia il gas naturale rappresenta la principale fonte energetica. Negli ultimi anni, il suo consumo, nel settore residenziale, è stato pari al 50% dei consumi totali. Rilevante anche l’energia elettrica, il cui consumo equivale a un quarto del totale. Il consumo energetico per il riscaldamento e raffrescamento degli spazi abitativi assorbe circa l’80% dei consumi complessivi, valore in crescita negli ultimi anni a causa delle maggiori esigenze di comfort abitativo e della conseguente installazione di impianti, laddove una volta assenti.
Se come sostengono gli studi Istat, nel “parco edilizio” italiano sono presenti all’incirca 13 milioni di edifici di cui 32 milioni sono le unità abitative, ognuna delle quali con uno o più balconi, per un totale approssimativo di circa 30 milioni di balconi, e se nel nostro Paese si programmasse, con la messa in campo di strumenti di incentivazione (già collaudati in altre nazioni), l’adeguamento di tutti quei balconi inutilizzati (fonte di enorme dispersione termica) attraverso l’applicazione di vetrate panoramiche, si potrebbero risparmiare centinaia di milioni di Euro e ottenere un ottimo rapporto costo/beneficio.
Se ipoteticamente solo la metà di questi balconi fosse chiuso con le vetrate panoramiche, calcolando il risparmio energetico quantificato mediamente del 30% per ogni singola abitazione, si ridurrebbe anche l’inquinamento atmosferico.
Non solo, adeguando e potendo utilizzare questi balconi, la domanda di cubatura diminuirebbe e si risparmierebbe ulteriore occupazione e consumo di territorio nazionale già fin troppo cementificato.
E’ stato poi dimostrato che, per proteggere e finalmente fruire di tutti questi balconi “abbandonati”, grazie all’utilizzo sempre più frequente delle Vetrate Panoramiche amovibili (o VePa), non solo si risparmia energia e denaro ma, come è stato acclarato, il poter vivere in ambienti domestici luminosi e ben aerati o facili da ventilare giova moltissimo e in maniera radicale alla nostra salute e al nostro benessere, soprattutto in caso di lockdown.
Questo avviene già, da molti anni, nei Paesi del nord Europa dove interi quartieri di grandi città sono stati urbanisticamente riqualificati dal punto di vista funzionale, estetico e architettonico e resi energeticamente efficienti, cioè “passivi”.
La città di Stoccolma, un virtuoso esempio tra tanti, ha risparmiato in pochi anni decine di milioni di Euro, riducendo al contempo cementificazione e inquinamento.
Il nostro immediato futuro sarà sempre più “smartworking”.
Come già avviene in queste nazioni nordiche, trascorreremo molto più tempo in casa. Risparmieremo tempo prezioso da dedicare a noi stessi, al nostro tempo libero, allo svago, ai nostri hobby o passioni, allo
sport, alle nostre relazioni sociali, familiari e affettive. Ci sposteremo meno, risparmiando carburante e riducendo l’inquinamento. Vivremo meglio e di più la nostra casa che diventerà il luogo più importante della nostra vita e di molte attività ad essa legate.
Quale luogo domestico, quale vano se non un grande balcone protetto e reso vivibile grazie alle VePa potrebbe essere più adatto?
Se le serre solari climatiche sono considerate a tutti gli effetti delle efficienti e meravigliose macchine per la produzione passiva di energia termica a costo zero grazie alla captazione, all’accumulo e alla distribuzione del calore prodotto dai raggi solari, i balconi lo sono ancor di più. Perché mentre la tradizionale serra solare con tetto e pareti in vetro funziona perfettamente nei mesi invernali, in estate si trasforma in un “forno” e necessita quindi di essere protetta da schermature solari o di essere climatizzata, rendendo vano il risparmio energetico e inficiando i benefici goduti in inverno.
Al contrario di un balcone che, chiuso con le vetrate panoramiche amovibili, se esposto bene, diventa anch’esso una vera e propria serra solare captante, ma con la sostanziale differenza di essere “passivo” sempre, tutto l’anno, in quanto il solaio superiore lo protegge dal sole e, inoltre, quando fa caldo, le antine di vetro delle VePa, si aprono completamente scomparendo e lasciando libera l’intera superficie perimetrale del balcone, rendendolo piacevolmente ventilato quando necessita.
Vito A. Chirenti