LA TEORIA DELLA "TRIPLA R": RIDUCI, RIUSA, RICICLA.
“Tour & Taxis” significa agire come pensatori del proprio futuro in termini di uso, progresso tecnologico, innovazione sociale e principi di costruzione sostenibile. L’architettura di oggi è in grado di attuare una “solidarietà energetica” tra un patrimonio architettonico – industriale in questo caso – e un progetto contemporaneo. Quest’ultimo fornisce l’energia necessaria al primo integrando energie rinnovabili, limitando così le emissioni di carbonio come raccomandato dalla COP 21.
Costruito tra il 1902 e il 1907, Tour & Taxis era un grande complesso di sdoganamento e deposito nel XX secolo, situato alle porte fluviali, stradali e ferroviarie di Bruxelles, ora capitale d’Europa.
Con una superficie di 40 ettari di ex zone umide, questo parco industriale è un simbolo mondiale dell’età d’oro dell’industrializzazione: la sua ingegneria, la lavorazione del ferro, la pietra e la luce naturale.
Ha perso la sua utilità con il progressivo smantellamento dei confini doganali europei, ma il quartiere Tour & Taxis è attualmente in fase di grande rinnovamento, ed è ancora una volta sul punto di diventare un importante veicolo per lo sviluppo economico e culturale di Bruxelles, portando in un senso di benessere e comunità.
I magazzini e i capannoni sono stati riutilizzati rispettando la sostenibilità aziendale e l’economia della conoscenza, con una dedizione al risparmio energetico e al riutilizzo delle energie rinnovabili.
L’obiettivo è creare un vero e proprio eco-quartiere ad uso misto dove sia piacevole stare, lavorare, vivere e giocare; un eco-quartiere lungo il canale di Bruxelles, articolato su tre assi: rivitalizzazione del patrimonio costruito, comunità sostenibili e acqua.
IL BIOCAMPUS
I vari stili dell’architettura contemporanea affermano risolutamente il loro tempo. La biomimetica informa sulla loro forma e struttura, così come i materiali di origine biologica utilizzati secondo principi di costruzione flessibili e modulari. In contrasto con il ferro battuto delle cinque navate di fronte, il Biocampus è costruito in legno massello e legno lamellare (CLT) per ridurre l’impronta di carbonio intrinseca della costruzione, portando calore e comfort al paesaggio interno microclimatico.
L’organizzazione spaziale del Biocampus promuove l’innovazione, l’interdisciplinarietà e la trasversalità, tutte finalizzate al co-working e all’economia circolare di questo inizio del 21° secolo, basate sulla teoria della “Tripla R”: Riduci, Riusa, Ricicla.
Il Biocampus stabilisce un’identità architettonica individuale per ciascuna delle cinque navate, valorizzando il patrimonio industriale e garantendo la permeabilità visiva tra le tre grandi navate principali:
– Le “Onde” della navata occidentale: comprendono negozi al piano terra e uffici open-space ai piani superiori.
– I “Contenitori” nella navata orientale: offrono spazi per il tempo libero al piano terra, con uffici modulari e un albergo ai piani superiori.
– Gli “scafi delle barche” nella navata centrale: fungono da veri e propri laboratori di idee per incontri e sessioni di brainstorming.
– Le “Cupole geodetiche” tra le due navate mediane: incorporano ristoranti e bar, nonché spazi sportivi e ricreativi.
– Le “Serre” lungo il Corso Principale: riportare l’agricoltura nel cuore della città, con fattorie urbane dedicate all’agricoltura biologica.
La regola per tutte queste entità architettoniche è quella di staccarsi completamente dalla struttura e dalle facciate esistenti, evidenziandole pur garantendo la reversibilità del progetto.
Il tema ricorrente è quello di offrire spazi abitativi e lavorativi di diversa scala che promuovano incontri casuali e multidisciplinarietà dando impulso all’innovazione. Questi spazi – ciascuno di dimensioni diverse ma sempre umane, ispirate alla piazza romana – sono collegati tra loro da piste ciclabili a livello del suolo, mentre oltre 6,6 metri più In alto, passerelle arroccate offrono viste prospettiche uniche sul ferro battuto con motivi floreali disegnati da Frédéric Bruneel.
Tutti gli spazi di co-working, e-business ed e-sharing possono essere allocati a più attività a lungo termine o trasformati in un cluster di start-up. La pianificazione dello spazio interno è flessibile e facilmente regolabile, grazie a pavimenti sopraelevati preinstallati con impianti idraulici integrati, e infine utilizzano solo materiali di origine biologica riciclati e/o riciclabili secondo gli standard “dalla culla alla culla”.
Avvolto in facciate impermeabili ed ermetiche ad elevata inerzia termica, il maestoso “vaso” forma uno spazio microclimatico che riduce il fabbisogno energetico. Incorpora anche i concetti di bio-climatismo passivo e di energie rinnovabili all’avanguardia, come: raccolta dell’acqua piovana; scambiatori di calore terra-aria per la ventilazione naturale; giardini di evapotraspirazione; cogenerazione a biomasse; stazioni geotermiche; un parco eolico con 88 aerogeneratori ad asse verticale a levitazione magnetica posti sui cornicioni; tetti a energia solare e termica e facciate meridionali realizzate con celle di silicio.
Autosufficiente, la Gare Maritime fornisce l’86% di energia a valore aggiunto che può essere ridistribuita in tempo reale agli edifici storici vicini e alle future unità abitative sostenibili di fronte ad essa.
L’ECO-CONCEPT DI FORESTE VERTICALI E VILLE SUL CIELO (ZONA B)
La “Zona B” si affaccia sul frontone settentrionale della Gare Maritime ed è dedicata allo sviluppo di 85.000 metri quadrati di unità abitative su più scale e di negozi di alimentari.
Il concetto delle “foreste verticali” è quello di costruire “Sky Villas” circondate da giardini verticali, ovvero case individuali con orti privati e frutteti comunitari in alto nel cielo di Bruxelles, combinando così i vantaggi della vita rurale e urbana. Questo concetto di villaggio verticale affronta la segregazione geografica sempre più obsoleta tra la vita privata in campagna e la vita professionale in città. Sfida la cultura incentrata sull’auto del XX secolo e ripristina l’idea di una città pedonale incentrata sull’eco-mobilità. Meno tempo sprecato in macchina significa più tempo per sé stessi.
Il progetto sfrutta l’area trapezoidale che delimita la zona di costruzione. Grandi tetti con curve eleganti delineano balconi con mensole di frutta e verdura, con viste impareggiabili sul centro storico di Bruxelles e sulla basilica di Koekelberg. Inclinati a sud, questi tetti sono ricoperti da 12.500 metri quadrati di pannelli solari che forniscono parte del fabbisogno energetico delle unità abitative.
Le tre foreste verticali totalizzano 85.000 metri quadrati e sono divisi da est a ovest in tre lotti per un totale di circa 83.000 metri quadrati. Queste foreste si allineano lungo la larghezza della Gare Maritime e sono separate l’una dall’altra da giardini larghi 35 metri.
Le facciate rivelano la diversità sociale del progetto, come un gigantesco Tetris che si integra verticalmente con tutte le ville del cielo, dalla più piccola alla più grande. Attraverso rampe inclinate che riparano i frutteti rasoterra e le aree comuni, il parco Tour & Taxis si estende su tetti verdi, offrendo passeggiate affacciate sul grande laghetto centrale.
Tre distinte componenti urbane si articolano tra i villaggi verticali e la Gare Maritime:
- un grande stagno paludoso che attrae la biodiversità di Bruxelles; 2. l’ex Halle aux Poissons et Huiles (mercato coperto del pesce e dell’olio) trasformato in bar e ristorante; 3. una ninfea gigante che offre spazi per mostre ed eventi, nonché un auditorium all’aperto sul tetto.
Ogni zona del masterplan è così cucita all’altra come un “TEGPOS” (Positive Global Energy Territory) all’avanguardia, a simbolo dell’auspicato perfetto rapporto simbiotico tra uomo, tecnologia ed ecosistemi.
METAMORFOSI: UNA RINASCITA
Per metamorfosi si intende la trasformazione del bruco in farfalla. Metamorfosi non significa sradicare il passato, ma piuttosto integrare il meglio del passato nel nostro futuro. Metamorfosi significa privilegiare la scrittura di una storia rispetto a un’altra. Metamorfosi significa selezionare quali componenti del passato costituiranno le basi di un futuro ancora da immaginare.
Il ruolo degli architetti va al di là della mera conservazione o restauro: si tratta di sostenere una storia ibrida.
Allungare i limiti e pensare fuori dagli schemi; avere coraggio per sé e per gli altri; sfidare le vecchie strutture e far progredire la società e il nostro modo di vivere: questo è il compito più difficile del mondo, perché mette a confronto le convinzioni dei predecessori e dei decisori. Il progetto Tour & Taxis tenta di trasformare questa ambizione in realtà, passo dopo passo.
Vincent Caillebaut Architect























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